• Pubblicata il
  • Autore: Dapper
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La prima volta di mia moglie 1 - Trapani Trasgressiva


Le nostre fantasie sessuali che da anni erano le nostre compagne di giochi non sortivano più l’effetto coinvolgente iniziale e lentamente andavano scemando. Una sera finito di fare l’amore lo dissi a Marta e anche lei aveva la stessa mia impressione ma non sapeva che farci. Io un’idea l’avevo ma non sapevo come dirglielo, finché una sera mi decisi e le dissi che mi sarebbe piaciuto passare una serata in un privè per il gusto di curiosare e vedere cosa davvero accade in quei luoghi. Inizialmente la prese un po’ male, poi disse che non se la sentiva e che non conoscendo l’andazzo non se la sentiva di andarci. Non mi arresi, e dopo altri miei tentativi per farmi contento accettò. Marta è una 39enne mora molto attraente, sfiora il metro e settanta e porta una magnifica 4ª di seno ancora turgido, con uno splendido corpo e un culetto alla brasiliana sorretto da due gambe statuarie e due caviglie sottilissime che contornate da minigonne e tacchi a spillo fanno girare la testa a me e a quanti la incontrano per strada, con suo e mio immenso piacere. La prima volta fu una serata tesa, non si alzò mai dalla poltroncina dove ci sedemmo, la seconda volta ballammo per buona parte della serata e prima di fare rientro a casa facemmo un giro veloce nelle salette privè per curiosare. La terza volta, ormai conoscitrice dell’ambiente, le cose cambiarono. Eravamo in una grande sala semibuia, io appoggiato con le spalle alla parete e lei poggiata a me di schiena guardavamo le performance di alcune coppie che giocavano tra loro senza inibizioni su un lettone di fronte a noi , mi accorsi che al contrario delle altre volte Monica non dava segni d’insofferenza, appariva attratta da quanto vedeva tanto che continuavo a toccarla dappertutto senza che lei facesse nulla per fermarmi, inoltre sentendo il mio cazzo che premeva sulle sue chiappe mi aprì la lampo e tirato fuori il cazzo cominciò a giocarci: non potevo crederci. Aveva i capezzoli durissimi, lentamente le feci uscire un seno dalla scollatura pensando che mi fermasse invece mi lasciò fare. Si avvicinò un ragazzo che guardando Monica cominciò a toccarsi tra le gambe, lei non disse nulla e così il ragazzo sentendosi incoraggiato iniziò a carezzargli un braccio e con l'accondiscendenza di Marta le carezze si fecero più audaci tanto che di li a poco aprì la cerniera dei pantaloni e tirò fuori il cazzo, vedendo che Marta stava al gioco le abbassai le spalline del vestito facendole uscire le tette che il ragazzo prese subito a palpare con lei che lo lasciava fare. Era evidente che a Monica tutto questo piaceva, tanto che quando il ragazzo le mise la mano tra le cosce lei per agevolarlo le aprì un po’ di più. Mentre da dietro le baciavo il collo, il ragazzo le prese la mano e se la portò sul cazzo. Marta la ritrasse per istinto ma il ragazzo la riprese e dolcemente la riportò sul suo cazzo e questa volta Marta non la ritrasse, lo prese in mano saggiandone la consistenza e iniziò a menarlo, intanto muovendosi sfregava il culo sul mio cazzo passandoselo tra le cosce facendomi sentire quanto fosse bagnata la sua figa. Sentii le dita del ragazzo intrufolarsi tra le cosce di Monica e prontamente spostai il cazzo sia per agevolarlo sia perché non volevo farmi toccare il cazzo da un uomo. Sussurrandole in un orecchio le dissi quanto fosse eccitante quella situazione dicendogli di lasciarsi andare e di assaporare fino in fondo questi momenti e lei sorprendendomi lo fece. Allargò ancora di più le gambe e quando le dita del ragazzo iniziarono a penetrarla lei iniziò a gemere di piacere. Il primo orgasmo lo raggiunse dopo solo pochi secondi e dopo pochi minuti ne ebbe un altro. Quando si accorse che anche il ragazzo stava per godere mi chiese di passarle dei fazzolettini che erano su un ripiano, li prese e avvolse il cazzo del ragazzo e continuando a menarglielo lo sentì indurirsi fino a sentire attraverso i fazzolettini la sua sborra calda riempirli e dopo averlo completamente vuotato lo lasciò. Lui si ripulì e con un bacio sulla guancia la ringraziò allontanandosi nel buio della sala. Ci stavamo baciando quando una coppia si avvicinò standoci quasi attaccati. Pensai che per Marta fosse troppo, invece quando la lei di coppia iniziò a carezzarla lei non si oppose, dando all’altra l’impressione che non le dispiaceva, tanto che l’altra si avvicinò ulteriormente accarezzandole il seno, poi si sbottonò la camicetta e tirandosi fuori le tette le appoggiò su quelle di Marta iniziando a strofinale e quando l’altra sentì le mani di Marta che le carezzavano le spalle, le prese il viso tra le mani e la baciò. Non cela facevo più, con il cazzo ancora tra le sue cosce avevo una voglia matta di penetrarla e riempirla di sborra. Con le lingue attorcigliate rimasero a palparsi per lunghi minuti con le mani alla scoperta l’una del corpo dell’altra. Entrambe con i capezzoli duri, quelli di Marta scattavano sotto le dita dell’altra tanto che quando l’altra li prese in bocca Marta ebbe un brivido subito seguito da gridolini. Poi sentii la mano dell’altra farsi strada tra le cosce di mia moglie in cerca della figa, questa volta non spostai il cazzo come avevo fatto prima con il ragazzo, volevo che me lo toccasse e sentisse quanto era duro di voglia. Senza porsi problemi mi prese il cazzo e iniziò a strusciarlo sulla figa di Mi moglie, poi lo spostò di lato e si fece strada tra le labbra della figa penetrandola. A quel punto il suo compagno mi invitò a spostarmi per lasciarle libere di giocare tra loro, ci facemmo da parte attenti che nessuno si avvicinasse a rovinare quel loro magico momento. Quando finalmente finirono fu la nostra volta. L’altra mi venne vicino, si strusciò un po’ e poi con le mani mi strinse il cazzo, si abbassò e prendendolo in bocca iniziò a farmi un pompino fantastico. Mi girai titubante verso Marta e vidi che anche lei accovacciata stava facendo lo stesso col marito di lei. Non durammo molto e sborrammo quasi simultaneamente nei fazzolettini che tennero per raccogliere lo sperma, ci demmo una sistemata e andammo al bar a bere una bibita poi li salutammo e uscimmo dal locale. Una volta in macchina il silenzio tra noi si fece opprimente, lei con un filo di voce e come se parlasse tra se disse che quello che era successo era pazzesco, che non capiva come avesse potuto fare quello che aveva fatto soprattutto con gente sconosciuta, e guardandomi negli occhi disse che forse la colpa era alle bevande alcoliche che le avevo fatto bere e che ora si sentiva sporca e non vedeva l’ora di arrivare a casa per farsi una doccia. Cercai di sdrammatizzare, Le dissi che si era trattato solo di un gioco e che quanto accaduto non faceva altro che legarci ancora di più in quanto complici e che comunque il nostro rapporto ne usciva rafforzato. A casa facemmo la doccia insieme e mentre la carezzavo le dissi quanto era bella, di quanto l'amavo e di quanto mi ero eccitato scoprire quanto fosse disinibita. Lei mi abbracciò e mi chiese se l’altra era più brava di lei, le risposi che si era stata brava ma non poteva competere con lei. Mi baciò, poi si girò e dandomi la schiena si piegò in avanti, prese il mio cazzo e puntandoselo sulla figa mi disse di chiavarla. Quando la penetrai iniziò a dire che era una troia, una puttana che si faceva sborrare in mano da sconosciuti, una zoccola che aveva goduto perfino con una donna e che aveva fatto sborrare il marito con la bocca. Godemmo insieme, inarcai la schiena e la riempii di sborra. Restammo abbracciati sotto lo scroscio dell'acqua e quando si girò verso me mi accorsi che piangeva. Quella sera, nell'attesa di prendere sonno sono sicuro che i nostri pensieri furono gli stessi, anche lei come me continuava a pensare a quanto accaduto nel privè. Purtroppo di quella serata non ne volle più parlarne ne volle che la portassi ancora in un locale trasgressivo. Era trascorso del tempo e mi ero ormai rassegnato quando un giorno, per lavoro, conobbi una coppia. Erano entrambi sulla 50ina, lui “Mauro” 52enne longilineo con qualche filo bianco sulle tempie, lei “Carla” una 47enne bionda molto molto attraente. Ci incontrammo nel loro negozio, un centro beauty farm in zona Milano perché volevano apportate delle modifiche all’ambiente, rimasi subito colpito favorevolmente da quella donna, dai suoi modi dolci di porsi, dai suoi occhi chiari e dalle sue forme morbide e voluttuose tanto che mi sentivo attratto come il ferro dalla calamita. Ci demmo appuntamento per la sera dopo a casa loro per pianificare il procedere dei lavori. Arrivai da loro verso le 18,30, venne ad aprirmi Carla, Wuauuu era bellissima, portava una gonna scura poco sopra le ginocchia con una camicetta chiara leggermente aperta che metteva in evidenza il suo magnifico seno ( sicuramente una IVª piena) come quello di mia moglie. Mi disse che il marito era dovuto partire per lavoro e che avremmo gestito noi il procedere delle modifiche da fare. Finimmo che erano circa le 20,30, mi alzai per andarmene e lei mi chiese se non mi dispiacesse fermarmi a cena da lei così da tenergli un po’ di compagnia e fare quattro chiacchiere. Avvisai mia moglie (ormai abituata) che per lavoro avrei cenato fuori. A tavola fui rapito dal suo charme e dal suo modo di fare, tra l'altro non mi riusciva di distogliere lo sguardo dalla scollatura, mi sembrava strano ma mi pareva che ora si fosse fatta più generosa, forse inavvertitamente si era slacciato un bottone, fatto stà che non le toglievo più gli occhi di dosso e lei accortasene non faceva nulla per coprirsi. Finito di cenare ci spostammo in salotto, mi fece accomodare sul divano e lei si mise su una poltrona di fronte a me. Bevendo il caffè parlammo del più e del meno, disse che a causa del lavoro il marito la lasciava spesso da sola anche per settimane intere e che questi periodi di lontananza li avevano portati a essere un po’ libertini. Entrambi se capitava l’occasione e il soggetto di turno gli piaceva ci andavano a letto per poi raccontarsi tutto quando lui tornava a casa finendo così ogni volta a fare all’amore eccitati come ricci. Rimasi senza parole, non mi aspettavo che mi dicesse cose tanto intime dei loro rapporti e vedendomi in difficoltà cambiò discorso chiedendo di me e Martina. Volle sapere che tipo di donna fosse, se di compagnia, se le piaceva uscire ecc .… Le dissi che mia moglie era una bella donna estroversa e solare, che in compagnia era fantastica e socializzava facilmente con tutti. Fu contenta di questo e curiosa mi chiese se le portavo delle foto di lei da farle vedere al prossimo incontro perché le avevo acceso la curiosità. Poi, come se sapesse, mi chiese che genere di fantasie sessuali avevamo. Evidentemente vide lo stupore sul mio viso, perché disse che non c’era niente di cui vergognarsi, in quanto le fantasie chi più chi meno le hanno tutti. Saranno state le sue confidenze o il suo modo naturale di chiedere, fatto stà che le raccontai tutto, compreso quanto accaduto quella volta al privè e il triste seguito della fine dei miei sogni. Sorridendo si alzò, si sedette accanto a me e afferrandomi il viso mi attirò a se e mi baciò. Non so come accadde, ci trovammo abbracciati con le lingue che si intrecciavano smaniose. Con non poca fatica iniziammo io a spogliare lei e lei me. Poi fu un susseguirsi di passione. Mi leccava e succhiava come un’ossessa e quando si accorse che così facendo di li a poco sarei venuto, si sdraiò sul divano e aprendo le cosce mi attirò a se e mi fece entrare in paradiso. Fu magnifico, si muoveva divinamente, dovetti trattenermi dal non venire subito e una volta superato il momento critico divenne una scopata vera iniziata sul divano e finita non so come sul tappeto. Mi sentivo un bambino tra le sue braccia, mi accarezzava e baciava dappertutto dicendomi che era stato bellissimo, che aveva goduto tantissimo e che l’avremmo sicuramente rifatto. Ci salutammo restando d’accordo che ci saremmo rivisti la settimana successiva al rientro del marito, ricordandomi di portare le foto di Martina che voleva assolutamente vedere.

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